IL RACCONTAFIABE - Seguito al "C'era una volta …"
mettevano al sole davanti la porta di casa, e stavano lì lunghe ore a guardare i bambini che facevano il chiasso. - Ricordi, moglie mia? - Ricordi, marito
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la porta, di casa per via della faccia impiastricciata di nero. Aveva vergogna, temeva d'esser schernita, e spesso esclamava: - Maledetta la padellina
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porta della grotta e picchiò: - Apri, apri, figliuola; il babbo ti porta roba buona! Il Reuccio si era svenuto di nuovo e pareva proprio morto. La
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sempre davanti la porta, con gli occhiali sul naso; e, tirando l'ago, canterellava: Il mal tempo dee passare, Il bel tempo dee venire. Zun! Zun! Zun
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viva. Vide una grotta con una porta; si fece coraggio e picchiò: - Buona gente, aprite; ho smarrita la strada. Non rispondeva nessuno. - Buona gente
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: - Che comanda, Vostra Maestà? - Porta via Rota, Tramoggia, corni, stivali, ogni cosa! - Se Vostra Maestà vuol vivere in pace, le dirò quel che dee
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alla porta della città, senza né gridargli un arri! né dargli un colpo di pungolo. - Gessaio, arriverai fra un anno? - Gessaio, ti pesava la testa
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Acconcia-e-guasta si chiudeva in bottega e metteva tanto di spranga alla porta. Ed ecco, acciottolìo di piatti, tintinnìo di bicchieri, rumore di argenteria
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, l'accompagnò dal lattaio e poi la ricondusse fino alla porta di casa. La sorella maggiore già s'affrettava a scender le scale per non lasciarsi
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nome lo porta con sé; chiamiamolo: Grillo. Grillino, sin dai primi mesi, fu la disperazione della sua mamma. Saltava dalla culla, dal letto, dalle
Accademia della crusca
